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PIAZZA AMEDEO

La realizzazione della piazza rientra nel vasto programma di costruzione del Rione Amedeo che inizia a partire dalla metà dell'Ottocento, su disegni dell’Alvino e continua a più riprese dal 1868 fino al 1886 con vari progetti.

 

Tra gli edifici di Piazza Amedeo quello del Palazzo Balsorano, già sede dell'Istituto Sacro Cuore, è tra i più antichi insieme al villino Colonna-Pignatelli in via Crispi, dell'architetto Guglielmo Raimondi.

 

Questo villino aveva un ampio giardino che fino al 1925 faceva da sfondo alla piazza. Alle spalle della stazione della Metropolitana e dell'edificio che ospitava il Grand Eden Hotel (1901) compare lo scenario del Parco Grifeo.

 

Notevole è l’edificio di Lamont Young del 1902, noto come il "castello Aselmeyer", posto all'incrocio tra il corso Vittorio Emanuele ed il Parco Margherita.

 

È un edificio in stile neogotico dalle massicce torri emergenti, in cui si incrociano in maniera singolare motivi todoreschi ed elisabettiani, propri della tipologia residenziale destinata alla borghesia inglese, ed elementi di gusto pittoresco.

 

Ancora alla fine dell’ottocento la via Martucci, che nel primo tratto a monte costituì il nucleo originario della piazza, risultava ancora priva dei caseggiati sul lato del mare. Solo negli ultimi anni del secolo si costruirono quasi tutti gli edifici della strada.

 

L’edilizia è tipicamente ottocentesca, scandita da bugne, lesene e timpani sulle aperture. L'edificio che fa da raccordo tra la via Crispi e via Martucci, progettato da Arato nel 1925, ha dato un assetto definitivo alla piazza. Solo il giardino del villino Colonna è stato sacrificato quasi del tutto per la notevole mole dell’edificio.

 

 

IL MISTERO DEL TEMPIO CIMMERO

Le acque flegree, il termalismo, l'Averno, la Sibilla Cumana e il c.d. tempio di Apollo immaginato.

"Per fare chiarezza sul mitico antro, sull'ubicazione del detto tempio e forse svelare aspetti ignoti sulla figura della Sibilla Cumana".

 

 

 

 

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Pizzofalcone Borgo di Chiaia Toledo
 
 

 

PIAZZA AMEDEO

La realizzazione della piazza rientra nel vasto programma di costruzione del Rione Amedeo che inizia a partire dalla metà dell'Ottocento, su disegni dell’Alvino e continua a più riprese dal 1868 fino al 1886 con vari progetti. Tra gli edifici di Piazza Amedeo quello del Palazzo Balsorano, già sede dell'Istituto Sacro Cuore, è tra i più antichi insieme al villino Colonna-Pignatelli in via Crispi, dell'architetto Guglielmo Raimondi.

Questo villino aveva un ampio giardino che fino al 1925 faceva da sfondo alla piazza. Alle spalle della stazione della Metropolitana e dell'edificio che ospitava il Grand Eden Hotel (1901) compare lo scenario del Parco Grifeo. Notevole è l’edificio di Lamont Young del 1902, noto come il "castello Aselmeyer", posto all'incrocio tra il corso Vittorio Emanuele ed il Parco Margherita.

È un edificio in stile neogotico dalle massicce torri emergenti, in cui si incrociano in maniera singolare motivi todoreschi ed elisabettiani, propri della tipologia residenziale destinata alla borghesia inglese, ed elementi di gusto pittoresco. Ancora alla fine dell’ottocento la via Martucci, che nel primo tratto a monte costituì il nucleo originario della piazza, risultava ancora priva dei caseggiati sul lato del mare.

Solo negli ultimi anni del secolo si costruirono quasi tutti gli edifici della strada. L’edilizia è tipicamente ottocentesca, scandita da bugne, lesene e timpani sulle aperture. L'edificio che fa da raccordo tra la via Crispi e via Martucci, progettato da Arato nel 1925, ha dato un assetto definitivo alla piazza. Solo il giardino del villino Colonna è stato sacrificato quasi del tutto per la notevole mole dell’edificio.


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